Carl Gustav Jung
Svolgo l' attività di Psicologo a Roma (zona Montesacro-Talenti), dove offro counseling psicologico, psicoterapia individuale, psicoterapia di coppia e percorsi di consulenza di coppia e di sostegno genitoriale:
Il disagio psicologico e la sofferenza psichica hanno spesso ripercussioni sulle relazioni sociali, di coppia, genitoriali o lavorative e si esprimono anche attraverso manifestazioni somatiche, disturbi del sonno, disturbi alimentari, disfunzioni sessuali e vari tipi di dipendenze (sostanze, gioco, internet).
Quando le difficoltà psicologiche sono realmente troppo impegnative rispetto alle proprie risorse e la situazione sembra prendere il sopravvento la persona può sprofondare in uno stato di sofferenza e impotenza, sentirsi sola, confusa, bloccata.
In questi casi scegliere di intraprendere un percorso psicologico significa percorrere un cammino di cambiamento che ci permetterà di capire cosa ci impedisce di sentirci in sintonia con noi stessi, o con le persone più intime, cosa si oppone inconsapevolmente dentro di noi al raggiungimento di quello cui aspiriamo, che cosa ci mette in uno stato di conflitto interiore e perchè.
E' possibile richiedere un primo colloquio presso lo studio di Roma (zona Montesacro-Talenti):
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CHI è IL DIPENDENTE AFFETTIVO?
C'è un buon modo per avere idea di cosa sia la dipendenza affettiva: osservarne le manifestazioni nella vita della persona che ne soffre. Ecco quindi qualche caratteristica che permette di abbozzare un ritratto tipo del dipendente affettivo. Ne esistono varie tipologie: ognuno ha un percorso unico e tortuoso che lo ha condotto a portarsi dietro questo immenso mal d'amore. La dipendenza affettiva assumerà in particolare le tonalità della sua personalità, del suo temperamento, delle sue debolezze, delle ferite passate e della sua vulnerabilità. Un dipendente affettivo potrà facilmente riconoscersi in una o più di queste caratteristiche.
LA PERSONALITA' EVITANTE : L'ISOLAMENTO SOCIALE COME UN RIFUGIO
I pazienti con Disturbo Evitante di Personalità (DEP) sono stati paragonati a “spettri in un mondo al quale non appartengono, dove assumono un ruolo di osservatore piuttosto che di attore”(Procacci, Popolo; 2003), sottolineando come l'esperienza di non appartenenza sia centrale nel mantenimento della dinamica del disturbo. La personalità evitante è caratterizzata da comportamenti quali:
LITE DI COPPIA E POI...?
Durante e dopo una lite, non ci si sente più «alleati», ma piuttosto «avversari». Dopo uno scambio di reciproche critiche, accuse o insulti ognuno dei due si sente incompreso o ferito dal partner la sua mente è invasa di pensieri negativi su di lui e la relazione. Così al motivo che ha originato la lite (un diverso modo di vedere una stessa cosa) si aggiungono una sensazione di risentimento, di distanza, di sfiducia verso il partner e minori possibilità di intendersi e di andare d’accordo.
PARLIAMO DI IPOCONDRIA !
L’ipocondria è una condizione che comporta un’intensa preoccupazione per la tua salute, spesso tale da indurre un forte stress e da interferire con la tua vita quotidiana.
Magari sei convinto di avere una grave malattia, malgrado il medico non ti abbia diagnosticato nulla. In particolare:
• Sei preoccupato di soffrire di una patologia importante e hai dei sintomi fisici che credi ne siano la prova?
• Continui ad avere paura di essere malato, nonostante le rassicurazioni dei medici?
• Una parte di te si rende conto che la tua paura delle malattie potrebbe non essere razionale al 100%?
Se hai risposto sì anche solo a una di queste domande, è possibile che tu soffra di un problema di“ansia per la salute”.
CHE COSA SIGNIFICA SUPERARE LA DISILLUSIONE IN UN RAPPORTO DI COPPIA.
Superare emotivamente la disillusione significa imparare a riconoscere le aspettative irrealistiche e a ridimensionarle. Così come ci creiamo aspettative irrealistiche circa noi stessi (per es., non sbagliare mai), ne coltiviamo altre circa il rapporto e il partner.
Lo sapevate che i matrimoni felici si basano su una profonda amicizia? Questa scoperta è di John Gottman, psicologo di fama mondiale che per anni si è occupato di studi e ricerche nel campo della vita matrimoniale. Egli con il termine amicizia intende il rispetto reciproco e il godimento della reciproca compagnia. Queste coppie"amiche" si conoscono intimamente e ognuno sa bene cosa piaccia o non piaccia all’altro. Inoltre si rispettano a vicenda ed esprimono il proprio amore non solo con grandi gesti, ma anche con i piccoli gesti della quotidianità.
Perché l’Adolescente rivendica lo strano diritto di seguire in casa una propria tabella oraria non concordata e neppure comunicata agli altri membri, col rischio di interferire con le esigenze di chi invece cerca di adeguare il proprio ritmo per godersi l’occasione di incontro e di nutrimento affettivo oltre che di cibo che il pasto riserva a tutti?
Perché l’adolescente è sempre di fretta e quasi sempre in ritardo? Non cammina ma corre, sia nella strada che in casa quando si sposta da una camera all’altra, ha fretta e deve recarsi altrove perché è urgente, non debbono esserci ostacoli e nessuno deve chiedergli dove va con tanta urgenza.
I Quattro Cavalieri dell’Apocalisse corrispondono a forme di negatività presenti nella coppia, che una volta lasciate libere di agire, sono fortemente letali per il rapporto (Gottman,1999). Di solito questi cavalieri irrompono nel cuore di un matrimonio nel seguente ordine:
Ci saranno sempre lamentele nei confronti della persona con cui vivete. Ma c’è un’immensa differenza tra una lamentela e una critica. Una lamentela di solito riguarda un’azione specifica che un coniuge non ha fatto o ha fatto male. Una critica è più globale: di solito è la manifestazione di un’ulteriore negatività nei confronti della personalità o del carattere di un coniuge.
Lasciarsi andare alla percezione dei sentimenti può essere un problema per quei genitori che hanno paura di perdere il controllo delle proprie emozioni negative, come la collera, la tristezza e la paura. Questi genitori evitano di riconoscere in particolare la propria collera, per paura di alienarsi i figli o perché temono che i figli copino il loro stile emozionale, e perdano a loro volta il controllo di se stessi
Quali sono allora i fattori più comuni che possono portare ad una crisi di coppia?
Il mondo degli innumerevoli e diversissimi motivi di conflitto che generano crisi importanti in una coppia sono riconducibili a quattro grandi aree:
La presenza di famiglie di origine che interferiscono eccessivamente nella vita di coppia: il rapporto di coppia si costruisce nello scambio tra i due partner che porta a nuovi
modelli di relazione, frutto di una rielaborazione di quelli trasmessi nelle famiglie di origine. Una coppia può maturare in modo funzionale se i partner integrano nella relazione ciò che ognuno ha
portato “in dote” dalla propria famiglia d’origine. Se però uno dei due membri non si è mai realmente svincolato dalla propria famiglia, si verifica un’interferenza eccessiva da parte di una delle
famiglie di origine nei confronti della vita di coppia (Andolfi, 1999).
Cosa può generare il conflitto in una coppia?
Banale, ma vero. C'è divergenza quando si percepisce un'incompatibilità di idee e scopi. Alla base della divergenza c'è il disaccordo che è un esperienza cognitiva (mi rendo conto che esiste una divergenza di opinioni con l'altro) ed affettiva (mi sento ostacolato irritato dall'altro e ho una percezione dell'impossibilità di raggiungere i miei scopi). Ma fino a quando il disaccordo non viene comunicato (a parole, con i comportamenti, con i silenzi ecc) non diventa conflitto. Il conflitto è intrinsecamente relazionale, il disaccordo no. Il disaccordo è uno stato mentale ed affettivo.
Se si considera la famiglia come il primo e il più importante spazio relazionale, nel quale le persone decidono e imparano chi sono e come essere, si può dedurre che la famiglia è lo spazio privilegiato per la costruzione e lo sviluppo dell'autostima.
L'autostima, il senso di valere, la fiducia in se stessi è il regalo più grande che i genitori possono fare ai figli in quanto rappresenta l'attrezzatura fondamentale per entrare in relazione con sè, con gli altri, con il mondo esterno, in modo sereno e equilibrato. I genitori durante tutto il tempo che trascorrono con i figli inviano loro una grande quantità di messaggi positivi e negativi .
Un bisogno d’amore “sano” è insito in ogni essere umano sin dalla nascita. Non esistono, infatti, indipendenza e autonomia allo stato puro, cioè svincolate dai legami: tutti siamo inseriti in una trama di relazioni senza le quali non potremmo esistere.
Ognuno di noi è dipendente in qualche misura degli altri, tutti noi abbiamo bisogno di approvazione, empatia, di conferme ed ammirazione per sostenerci e per regolare la nostra autostima. La vera indipendenza non è né possibile, né auspicabile.
Perché spesso è così difficile comunicare in coppia? Quali sono le difficoltà che uomo e donna incontrano nella loro comunicazione?
Scopo di questo articolo è quello di dare alla coppia degli strumenti pratici da utilizzare per migliorare la comunicazione verbale. Migliorare le abilità comunicative può permettere di dire senza ferire, di esplicitare il proprio pensiero e i propri sentimenti con la possibilità di essere ascoltati e capiti.
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Per "stile genitoriale" si intende la modalità educativa e accudente con cui i genitori svolgono le funzioni genitoriali (affettiva, protettiva, regolativa, empatica) e, in generale, si rapportano ai propri figli. Lo stile pertanto orienta la costruzione della relazione con i figli e influenza il loro sviluppo.
Tra i modelli più noti che descrivono gli stili genitoriali vi è quello proposto da Diana Baumrind negli anni '70.
Questo modello delinea quattro diversi stili:
L’amore romantico, esito dell’intensa attrazione fra due esseri umani, è stato studiato in psicologia da diverse angolazioni e punti di vista. Lo psicologo Robert Sternberg, in particolare, ha elaborato un'interessante teoria su componenti e possibili configurazioni di questo sentimento.
Le tre componenti dell’amore
Secondo la teoria triangolare di Sternberg, l’amore completo è il risultato di tre componenti che si collocano ai vertici di un triangolo: Intimità, Passione e Decisione/Impegno.
Il termine timido si riferisce, nel linguaggio comune, ad un individuo riservato, introverso, che non si impegna in interazioni sociali con disinvoltura. Le persone timide temono il giudizio
negativo degli altri e ciò inibisce inizialmente le interazioni sociali. I timidi hanno generalmente un buon livello di adattamento sociale personale, familiare e professionale. Se esiste
l'evitamento di situazioni sociali è comunque limitato.