I Quattro Cavalieri dell’Apocalisse corrispondono a forme di negatività presenti nella coppia, che una volta lasciate libere di agire, sono fortemente letali per il rapporto (Gottman,1999). Di solito questi cavalieri irrompono nel cuore di un matrimonio nel seguente ordine:
Ci saranno sempre lamentele nei confronti della persona con cui vivete. Ma c’è un’immensa differenza tra una lamentela e una critica. Una lamentela di solito riguarda un’azione specifica che un coniuge non ha fatto o ha fatto male. Una critica è più globale: di solito è la manifestazione di un’ulteriore negatività nei confronti della personalità o del carattere di un coniuge. «Sono molto arrabbiata perché non hai spazzato in cucina l’altra sera. Avevamo stabilito di farlo a turno»: questa è una lamentela. «Perché sei così distratto? Odio dover sempre spazzare il pavimento della cucina quando invece toccherebbe a te. Non te ne importa niente»: questa è una critica. Una lamentela prende di mira un comportamento specifico, ma una critica aumenta la posta mettendo sul tavolo il rimprovero e in genere un attacco al carattere del o della partner.
Ecco un altro esempio che dimostra la differenza tra lamentela e critica.
Lamentela. Avresti dovuto chiedermelo prima di invitare della gente a cena. Volevo passare la serata da sola con te.
Critica. Perché continui a preferirmi i tuoi amici? Sono sempre l’ultima. Stasera avremmo dovuto cenare soli.
Se vi riconoscete in queste critiche, consolatevi, avete un sacco di compagnia. Il primo cavaliere è molto comune nei rapporti. Perciò, se avete scoperto di usare la critica più di quanto sia necessario, non dovete pensare che per voi ci sia solo la prospettiva del divorzio. Il vero problema della critica è che, quando diventa un’abitudine, apre la strada agli altri cavalieri, che sono ancor più micidiali.
Il sarcasmo e il cinismo sono manifestazioni di disprezzo. Come insultare, alzare gli occhi al cielo, umiliare, sfottere e fare dell’umorismo cattivo. Il disprezzo –il peggiore dei quattro cavalieri –è velenoso per un rapporto in quanto trasmette disgusto. È praticamente impossibile risolvere un problema quando il partner si accorge di essere oggetto del vostro disgusto. Inevitabilmente, il disprezzo conduce a una maggiore quantità di conflitti e non certo alla riconciliazione. Peter, direttore di un negozio di calzature, era bravissimo nel manifestare disprezzo, almeno quando riguardava sua moglie. Sentite che cosa è successo quando lui e Cynthia hanno cercato di discutere sulle loro divergenze a proposito dei soldi. Lui dice: «Guarda solo quanto sono diversi i nostri veicoli e i nostri abiti. Penso che la dicano lunga su chi siamo e su quali valori ci basiamo. Voglio dire, tu scherzi sul fatto che mi lavo il camioncino e invece paghi perché qualcuno lavi la tua auto. Insomma, paghiamo perché ti lavino la macchina e a te non viene in mente di lavartela da sola. Penso che sia grave. Penso che forse sia la cosa più ridicola che tu faccia». Questo è un esempio da manuale di disprezzo. Non solo sottolinea che spendono i soldi in modo diverso, ma accusa la moglie di carenza morale, di essere viziata.
Ascoltando questa discussione diventa chiaro che lo scopo principale di Peter è sminuire la moglie. Il disprezzo è alimentato da pensieri negativi che covano da tempo negli animi dei due partner.
La bellicosità, parente stretta del disprezzo, è altrettanto micidiale per un rapporto. È una forma di rabbia aggressiva perché contiene una minaccia o una provocazione. Quando una moglie si lamenta perché il marito non torna a casa in tempo per la cena, una risposta bellicosa potrebbe essere: «E allora che cosa intendi fare?»..
Le ricerche dimostrano che questo approccio raramente ottiene l’effetto desiderato. Il coniuge che attacca non arretra e non chiede scusa. Questo succede perché l’atteggiamento difensivo è in realtà un modo per rimproverare il proprio partner. Quel che si sta dicendo in effetti è: «Il problema non sono io, sei tu». Questo atteggiamento non fa che peggiorare il conflitto, ecco perché è così micidiale.
Critica, disprezzo e atteggiamento difensivo non entrano in una casa sempre in questo ordine. Funzionano piuttosto come una staffetta in cui ci si scambi il testimone in continuazione se la coppia non è capace di arrestare questo processo.
In matrimoni, in cui le discussioni cominciano con un avvio difficile e in cui le critiche e il disprezzo inducono un atteggiamento difensivo, che a sua volta genera altro disprezzo e altre difese, alla fine uno dei due non riesce più a stare in sintonia. Questo annuncia l’arrivo del quarto cavaliere. Pensate al marito che torna a casa dal lavoro, si ritrova di fronte a un muro di critiche da parte della moglie e si nasconde dietro il giornale. Meno reagisce e più lei strilla. Alla fine lui si alza ed esce dalla stanza. Invece di affrontare la moglie, preferisce squagliarsela. Così facendo, evita lo scontro, ma evita anche il proprio matrimonio. È diventato un muro di pietra, uno che fa ostruzionismo. Durante una tipica conversazione tra due persone, l’ascoltatore di solito manifesta a chi parla tutta la propria attenzione. Può usare il contatto oculare, annuire, dire qualcosa come « già» o « certo». Ma l’ostruzionista non offre mai questo tipo di cenno. Tende a distogliere lo sguardo senza emettere un suono. Rimane immobile come un sasso. Agisce come se non potesse importargli di meno di quello che state dicendo, se mai lo ascolta. L’ostruzionismo di solito arriva in un matrimonio dopo gli altri tre cavalieri. Ecco perché è meno comune tra neomaritati rispetto a coppie che sono state nella spirale negativa per un bel po’. Ci vuole un certo tempo perché la negatività creata dai primi tre cavalieri diventi tale che l’ostruzionismo s’imponga come un comprensibile « chiamarsi fuori ».,
Di solito la gente usa l’ostruzionismo per proteggersi dal soffocamento. Questo significa che la negatività di un coniuge –che assuma l’aspetto di una critica, del disprezzo o dell’atteggiamento difensivo –è talmente soverchiante e improvvisa da lasciarvi scioccato. Vi sentite talmente privo di difese contro questo attacco proditorio che non riuscite a far altro che evitare di rispondere. Se il vostro o la vostra coniuge vi sommerge con una certa frequenza del suo disprezzo e delle sue critiche, istintivamente diventate molto vigili agli indizi che vi annunciano una possibile «esplosione». Riuscite a pensare solo a proteggervi dai tentativi di attacco del vostro o della vostra coniuge. E il modo per farlo è disimpegnarvi emotivamente dalla relazione
BIBLIOGRAFIA:
"Intelligenza emotiva per la coppia", Gottman J., Silver N., Rizzoli, Milano, 1999