Scopo di questo articolo è quello di dare alla coppia degli strumenti pratici da utilizzare per migliorare la comunicazione verbale. Migliorare le abilità comunicative può permettere di dire senza ferire, di esplicitare il proprio pensiero e i propri sentimenti con la possibilità di essere ascoltati e capiti.
Una comunicazione di coppia realmente efficace, ovvero chiara, comprensiva e partecipe, è garanzia della qualità e della tenuta del rapporto. E l’uso di alcune semplici tecniche può migliorarla, di molto.
Le frasi “Io” sono:Io penso, credo, sento, voglio, mi chiedo e così via.
Un’affermazione “Io” riflette il fatto che chi parla si assume la responsabilità di se stesso rendendo noto all'altro come sta, cosa prova e di cosa ha bisogno.
D’altra parte le affermazioni “Tu” (tu hai detto, tu hai fatto, tu non capisci) rappresentano reazioni difensive, provocatorie o di accusa. Le frasi “neutre” (ad esempio: mi sembra) sono troppo
logiche, impersonali o troppo vuote per essere utili. Ogni partner dovrebbe ricorrere ad un linguaggio “Io”, evitando quello “Tu” e quello “neutro”poichè riconoscere e nominare il proprio stato
d'animmo e i propri sentimenti ha un effetto positivo sulla volontà di ascolto e aiuto del partner.
Ogniqualvolta capiti di usare un messaggio "Tu", il partner dovrebbe fermarsi e convertire il concetto in una forma “Io”. Ogni partner dovrebbe auto-controllare le proprie affermazioni ed accettare che l’altro gli faccia notare di essere caduti nella trappola delle forme comunicative sbagliate.
Significa stare sul pezzo parlare di ciò che interessa e di ciò che fa problema per affrontare quella cosa nello specifico. Il rischio se non si circoscrive e non si dà concretezza, è di non riuscire a risolvere il disaccordo e anche di disperdere le energia e attenzione come il sasso che cadendo nell'acqua crea onde concentriche sempre più grandi che alla fine vanno a spegnersi.
Molte coppie sostengono che il loro problema è quello di di non parlare o comunicare abbastanza. Molto spesso invece si può notare che il vero problema è di non saper
ascoltare. Ascoltare è molto di più che stare tranquillamente seduto accennando di si con il capo. Ascoltare significa far sapere a chi parla che abbiamo capito quel che ha detto e come lo abbiamo
interpretato. La responsabilità dell’ascoltatore è quella di riflettere il contenuto e la valenza affettiva che ha colto nelle parole dell’altro.
Esempi di ciò che può dire chi ascolta sono i seguenti:
Scopo dell’ascolto riflessivo per la coppia è quello di condividere lo stesso significato. Le parole in se stesse non sono sempre sufficienti per comunicarlo,
soprattutto nei casi in cui la valenza affettiva rappresenta una parte importante della comunicazione. Chi parla deve fornire un messaggio chiaro che includa l’affermazione di un sentimento e non
deve dare per scontato che chi ascolta possa comprendere automaticamente le sue sensazioni. E’ responsabilità di chi parla quello di comunicare sia il valore affettivo che il contenuto. La coppia
deve imparare a seguire una struttura di questo tipo
“Io sento che ….perché….” Una volta allenato a questo tipo di comunicazione l’altro potrà rispondere sia alla valenza affettiva che al contenuto.
Se la frase riflessa è accurata, allora la discussione può procedere . Tuttavia la frase riflessa può essere altamente discrepante rispetto all’intenzione di chi parla. Se ciò accade è importante
ricominciare il ciclo.
Quando una comunicazione fallisce i partners possono sentirsi frustrati e decidere di arrendersi, oppure iniziare ad incolparsi a vicenda. Ciò che in questi casi è molto utile è quello di vedersi
come una squadra in cui l’uno aiuta l’altro a migliorarsi per il bene comune.
Essere valorizzati significa essere capiti come persona. Il suo opposto è la sottovalutazione: essere ignorati, fraintesi, o vedere i propri pensieri e le proprie
parole interpretati erroneamente. Questo concetto è noto come “violenza mentale”.
Spesso le coppie confondono la valorizzazione con l’accordo. Valorizzare l’altro non significa necessariamente essere d’accordo. Significa rispettare l’altro per quello che è e pensa, senza volerlo
cambiare.
Il primo passo nella comunicazione è quello di valorizzare l’altra persona. Allora e solo allora è possibile discutere sulle diverse percezioni, opinioni, convinzioni e così via.
La comunicazione è un processo che richiede tempo. Le coppie devono imparare che è necessario impegno, energia e comprensione, ma anche molto del loro tempo, e che è importante ritagliarsi dei momenti dedicati esclusivamente ad essa. E’ utile darsi degli appuntamenti e una continuità che permetta di sentire che il dialogo può continuare la prossima volta e permettere di approfondire i temi più importanti.
Per lettura del pensiero si intende la capacità di conoscere ciò che il partner sta pensando, sta sentendo e così via senza che sia necessario verificarlo con l’altro.
Con questo concetto si intende l’aggressione della persona o del problema. Per definire un problema si dovrebbe parlare di ciò che una persona fa, non di chi è, focalizzandosi sui comportamenti e non attaccandosi a livello personale.
Esistono due tipi di distrazione. In un caso il tema della discussione viene abbandonato, portando l’attenzione su altri problemi passati, presenti e futuri. Nel secondo caso ognuno a turno parla di problemi diversi. Questa strategia è quella dell’attacco e del contrattacco.
E’ il linguaggio “bianco o nero”: giusto-sbagliato, sempre-mai, vero-falso Esprimere un’opinione in questi termini non è costruttivo. Più utile risulta dire che una certa cosa non ci piace perché ci mette in imbarazzo piuttosto che dire che è sbagliata in assoluto.